l nome rivela le origini celtiche del luogo: Fortunacus ha desinenza "-aco" che è
contrazione di "mag", ovvero casa presso un´acqua. Infatti vi è qui una fonte di acqua
perenne.
Secondo altri, il nome rimanderebbe alla dea Fortuna, a memoria di un tempio dedicato
alla divinità pagana.
C´è la chiesa parrocchiale della seconda metà del Cinquecento.
Ma l´ingresso nell´Olimpo dei Borghi più belli d´Italia Fortunago lo deve a
un attento e funzionale recupero delle atmosfere del passato.
Le facciate tutte in pietra a vista, i serramenti di legno in tinta naturale, la
pavimentazione delle strade in mattonelle di porfido, l´illuminazione curata e soffusa,
le panchine di legno, i cestini in ghisa, l´attenzione estrema per il verde pubblico,
rendono questo paese adagiato sulle colline dell´Oltrepò pavese un perfetto esempio di
equilibrio tra modernità e tradizione.
E se poi si va bene a guardare, qualcosa di interessante si trova nel borgo. Ad esempio, una sorgente di acqua minerale proprio dietro al ristorante dove si beve del buon vino, si mangia salame di Varzi e buoni agnolotti fatti secondo la tradizione.
l borgo di Montesegale si trova in una zona di particolare interesse paesaggistico, dove coesistono memorie storiche di rilievo perfettamente conservate e significative testimonianze di civiltà contadina. Montesegale appartiene alla Comunità Montana dell’Oltrepo Pavese, costituito da numerosi piccoli centri distribuiti sul fondovalle e sui due versanti della Valle Ardivestra.
Situato in una zona di particolare interesse paesaggistico, il piccolo borgo lombardo custodisce memorie storiche di rilievo perfettamente conservate e significative testimonianze di civiltà contadina. Dall’alto del suo castello, situato sul colle che domina la vallata, si osservano i rilievi collinari che si susseguono tra campi coltivati e aree boschive.
L’economia è prevalentemente agricola e si basa sulla produzione di foraggi,
frumento, granoturco, frutta, vini, salumi e miele. Conosciuto in tutta Italia come
“Città del Pane”, Montesegale porta avanti orgogliosamente le sue antiche tradizioni
gastronomiche e artigianali.
Nell’antichità il paese veniva chiamato “Montesicalis”, probabilmente in riferimento
alla coltura della segale praticata nella zona e le sue origini risalgono all’alto
medioevo, verso il 1200 quando fu citato in un documento da Federico II.
Attualmente il Castello è costituito da una cinta muraria dotata di merlature che racchiude diversi corpi di fabbrica e corti di varie epoche. Nella più antica parte meridionale si possono ammirare una rocca e una torre probabilmente erette sui resti di costruzioni precedenti. Una presenza inusuale per le numerose fortificazioni dell’Oltrepo è una fossa circondante il Castello, databile al XV secolo.
L’attuale proprietà è della famiglia Jannuzzelli, che lo acquistò nel 1971, lo restaurò profondamente e ne fece un luogo di abitazione e di manifestazioni culturali: qui hanno luogo concerti, mostre, rassegne letterarie e allestimenti operistici. Dal 1985 è stata inoltre istituita una galleria d’arte permanente con opere di Bartolini, Brindisi, Crippa, Gattuso, Schifano e Treccani.
COSA FARE: Per quanto riguarda gli eventi nel borgo, fondamentale è la presenza dell’associazione Arcieri Ardivestra che organizza ogni anno in data 25 aprile, un importante trofeo a livello nazionale. Inoltre, durante i mesi estivi nel territorio dell’Oltrepò Pavese, si tiene la rassegna “Estival”, caratterizzata da una serie di incontri culturali, laboratori didattici ed esposizione di prodotti tipici locali. Parte della rassegna è la Fiera di San Damiano, con sedute di degustazione di prodotti tipici enogastronomici, artigianato, tradizioni, antichi mestieri, mercatino dei prodotti De.C.O., poi ancora laboratori teatrali, artistici, creativi, sfilata del corteo storico, gare di tiro con l’arco e concorsi fotografici.
l "Santuario Della Passione" di Torricella, dedicata alla Natività della Vergine, sorge sulla cima d'un colle roccioso e aguzzo, di origine vulcanica. E' uno dei Santuari più antichi dell'Oltrepò ed è stato costruito senza fondamenta, direttamente sulla roccia, spettacolare! Tutt'intorno all'ampio sagrato davanti alla chiesa: tante cappellette, con statue barocche a grandezza naturale che raffigurano le stazioni della Via Crucis. Il luogo è quello di un antico castello dei Templari e conserva da allora la dedica a Santa Maria, insieme ad alcune tracce delle fortificazioni medievali. Sul lato da cui si sale, c'è la Scala Santa, che custodisce sotto i suoi gradini terra della Palestina. La tradizione impone di salirla a ginocchioni, la modernità ha consacrato la Scala alle vittime degli incidenti stradali.
La domenica pomeriggio viene celebrata la S. Messa.
er info sulle funzioni www.santuariodelapassione.it.